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giovedì 11 giugno 2015

Il Galantuomo 2010, Collecapretta, barbera Igt Umbria


Come un tuffo nelle ciliegie, quelle scure, quasi nere, dolcissime, profumate che macchiano la bocca e le mani.
E poi seta e accenni di lievi spezie.
Intensa, quasi untuosa, succosa spremuta di uva.
Potente di alcoli e zuccheri complessi, si gioca la sua beva (comunque piacevole) sull’immediatezza e croccantezza del frutto, forse non è un vino a la page (ora che se non ci sono acidità siderali non si beve più nulla).
Di certo è un’esperienza che traghetta verso i vini “edibili”, appaganti come una bibita piacevolmente edulcorata, un vino forse antico (ricorda certe Barbera contadine, quasi dolci, dense, da suggere con pazienza e avidità).
Delle Barbera nordiche non ha la vena acida ma qualche sua strana alchimia interna la rende equilibrata nel suo squilibrio.
Qualche nota di distillato si insinua nel finale.
Ora scendo in cantina a vedere se ne rimane ancora una!
E non sapete quanto mi pento di non averla inserita a #barbera3!
Kempè

Luigi 

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