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giovedì 20 novembre 2014

Aecht Schlenkerla Rauchbier - Weizen

di Diego DeLa

Premessa: generalmente non apprezzo troppo le birre weizen o weiss che dir si voglia e ho la netta sensazione che tra i cosidetti “esperti” di birra la mia  sia una simil avversione condivisa da molti , ma trovandoci  dinnanzi ad una sorta di monumento della birra tedesca la voglia di provare è tanta.
Parlando della taverna Shlenkerla ci riferiamo ad un edificio la cui costruzione  risale al 1405 e che negli ultimi cento e più anni ha cementificato il rapporto tra la produzione brassicola e  la città arrivando ad identificare per molti appassionati  Bamberga con la Rauchbier ossia con birre caratteristiche di questa regione la cui base maltata è basata per la maggior parte su malto affumicato, in modo tradizionale, su legno di faggio. L’apporto dato da questa tecnica ha dato vita negli anni ad uno stile vero e proprio.
Quella di cui andremo a parlare oggi comunque, non è la classica rauch ma una particolare interpetazione fatta dal Brauerei Heller delle birre di frumento (weizen) tedesche, per cui oltre al malto di base vi è una buona percentuale di frumento (maltato e non affumicato) a far da base a queste birre.
Nel bicchiere la birra si presenta ambrata intensa, opalescente e sormontata da una schiuma ocra e persistente.
Al naso l’aroma esprime da subito la peculiare caratteristica delle rauchbier ossia sentori affumicati che ricordano moltissimo lo speck altoatesino, in questo caso però è meno ficcante rispetto ai classici esempi dello stile  e porta con sé anche una lieve nota di caramello che si amalgama bene con le sensazioni più tipiche delle birre di frumento, per cui ritroviamo  banana matura e chiodi di garofano, uniti in questo caso ad una lieve presenza legnosa.
In bocca il corpo è medio basso e caratterizzato da una carbonazione vivace.L'attacco è dolce, porta con sé note di miele e banana matura  che si sposa molto bene con una punta di fumo, il finale è abboccato e persistente virando molto sull’affumicato. Il luppolo in questo caso pare essere centellinato giusto per controbilanciare la dolcezza data dal malto.
Una birra schietta e sincera, come solo le birre tedesche sanno essere, certamente meno caratterizzata dall’affumicato rispetto alle classiche varianti  Urbock e Marzen e che fa dell’equilibrio il suo punto di forza. A tavola la porterei molto facilmente con cibi affumicati, ma potrebbe fare la sua parte anche su piatti di pesce azzurro e su fresche insalate.
Nota: Ringrazio i ragazzi  della pizzeria/focacceria  50 Teglie  di Torino per la disponibilità a condividere la bevuta con me e per l’ottimo lavoro divulgativo rispetto al cibo e alla birra che stanno conducendo. [deLa]

2 commenti:

  1. Wow bella dritta 50 Teglie e sappi Diego che dalla tua lezione magistrale al Maglio faccio più attenzione alle Weizen.

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    1. ehh..lezione magistrale, non esagerare!!
      Si, bel localino 50 teglie, qui trovi il menù: http://www.50teglie.it/wp-content/uploads/2014/02/50-teglie-menu-sito.pdf
      con elena si pensava di proporre una serata ai ragazzi

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