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mercoledì 6 agosto 2014

Sketta 2013 grecanico, Igt Terre di Sicilia, Tenuta dei Fossi


Il paesaggio che si incrocia giungendo da Ispica verso Pachino è struggente, rilievi di argille bianco/grigie e rare macchie quasi nere, olivi e seminativi, palme che spiccano con forza nella relativa orizzontalità del territorio e filari impettiti di cipressi.
E poi vigneti ad alberello “impupato”.


Il vento salmastro ci ricorda che il mare è lì vicino e Marzamemi (in arabo “marsà al hammam“ ossia “porto delle tortore”) era un paese/tonnara senza confine fra terra e acqua.
Ogni volta che vengo e questa luce mi abbaglia e questo sole mi prosciuga e questo vento mi percuote mi chiedo attonito come possa la vite resistere in questi luoghi aridi e inospitali, eppure Nero d’Avola e Grecanico sono così ben ambientate che arrivano tardivamente a maturazione intorno a fine settembre, primi d’ottobre.
Il Dott. Angelo Paternò è una di quelle persone del vino di grande preparazione e grande umiltà e grande voglia di raccontarsi e raccontare il proprio territorio.
E lo fa usando strumenti eno/grammaticali un po’ desueti, anche se in gran spolvero, una cantina con vasche in solo cemento!


Una nuova cantina, bella, colorata, moderna con botti interamente in cemento armato.
Per estrarre anche la più flebile inflessione del territorio senza che venga distorto dagli strumenti di cantina.
La distorsione arriva anche, a suo avviso, dai lieviti secchi (e qui parte una lunga narrazione di test compiuti con microvinificazioni quando era in Corvo) per cui non li usa neanche per i bianchi.

Angelo Paternò



E’ raro trovare il grecanico in purezza di solito viene assemblato per dare spalla acida e “materia” all’insolia, invece alla Tenuta dei Fossi vinificano tutto in purezza.
E’ un vino bianco del caldo, arido di Pachino.
Il colore è giallo intenso, figlio  di una leggera macerazione a freddo sulle bucce e del fatto che qui non si chiarifica e si sgrossa solo un po’ prima della bottiglia.
Il sapore è intenso e mollemente adagiato su piccole deviazioni ossidative, caramellate e di erbe aromatiche.
Rinfrescato da pizzicori quasi tannico-linfatici e sentori di finocchietto.
La versione superiore ha terziari così eterei e spunti verticali che mi ha fatto sobbalzare sulla sedia.























Kempè

Luigi



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